Anche se le altre poleis rimangono
inerti, Atene deve dare l’esempio e combattere contro Filippo, re dei Macedoni,
per la libertà della Grecia.
Καὶ
ἡμεῖς τοίνυν, ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι,
ἕως ἐσμὲν σῷοι,
πόλιν μεγίστην ἔχοντες, ἀφορμὰς πλείστας, ἀξίωμα κάλλιστον,
τί ποιῶμεν;
(qual è il sogg.?)
(che modo riconosci e che valore ha
quando si trova in una proposizione indipendente?)
(questa frase esplicita l’obiezione che
i cittadini potrebbero muovere alla proposta di Demostene ma che, come si
comprende dalla frase successiva, nessuno ha ancora avanzato)
Πάλαι
τις
ἡδέως ἂν ἴσως ἐρωτήσας
(che valore
ha il participio con questa particella?)
(qui il participio
non può essere reso con il valore di anteriorità)
κάθηται.
(qual è il sogg.?)
(per comprendere il senso del verbo
tieni conto che il discorso viene pronunciato durante un’assemblea politica
nella quale chi intendeva intervenire doveva alzarsi)
Ἐγὼ
νὴ Δί’ἐρῶ,
(osserva l’intercalare evidenziato in
grassetto)
καὶ
γράψω
δέ,
(per il verbo cerca un significato legato
al- lessico politico)
ὥστ’
(che
proposizione è introdotta da questa congiunzione? Qual è il suo verbo?)
ἂν βούλησθε
(qui e in
seguito non trovi una particella, ma una congiunzione subordinante; in quale
altro modo di solito è scritta?)
χειροτονήσετε.
Αὐτοὶ πρῶτον ἀμυνόμενοι καὶ παρασκευαζόμενοι,
(il verbo
principale qui manca; potresti pensare ad un ποιῶμεν sottinteso)
(attenzione
alla resa di αὐτός)
τριήρεσι καὶ χρήμασι καὶ στρατιώταις λέγω·
(il verbo qui
ha una funzione incidentale e quindi non si tratta di una subordinata; i dativi
invece dipendono dai participi precedenti)
καὶ γὰρ ἂν ἅπαντες
δήπου συγχωρήσωσιν
οἱ ἄλλοι
(per il
valore di ἄν osservane l’uso nelle righe precedenti)
δουλεύειν,
ἡμῖν
γ’ὑπὲρ τῆς ἐλευθερίας ἀγωνιστέον·
(che tipo di aggettivo è evidenziato? A
quale costruzione latina corrisponde? Osserva che anche qui, come in latino, è
accompagnato dal dativo)
ταῦτα δὲ πάντ’αὐτοὶ
παρεσκευασμένοι
(attenzione
alla resa di αὐτός)
καὶ ποιήσαντες φανερὰ
(qui è
sottinteso ταῦτα πάντα)
τοὺς
ἄλλους ἤδη παρακαλῶμεν,
(che modo riconosci? Hai già incontrato
questo valore nelle prime righe)
καὶ
ἐκπέμπωμεν
πρέσβεις πανταχοῖ,
εἰς Πελοπόννησον, εἰς Ῥόδον, εἰς Χίον, ὡς
βασιλέα λέγω
(che
complementi riconosci? Essi riprendono l’avverbio πανταχοῖ)
(Attenzione
che qui ὡς è usato come preposizione e non come congiunzione! βασιλέα, come di solito in greco, si riferisce al
Gran Re di Persia)
(come poco fa,
il verbo qui ha una funzione incidentale e quindi non si tratta di una
subordinata; i dativi invece dipendono dai participi precedenti)
τοὺς ταῦτα διδάξοντας
(con chi
concorda il participio? attenzione che non si tratta quindi di un participio
sostantivato)
(οὑδὲ
γὰρ
(qui comincia un’incidentale)
τὸ μὴ ἐᾶσαι
(che valore
ha questo infinito?)
τοῦτον πάντα καταστρέψασθαι
(qual è il
sogg.? e quale il c. ogg.?)
ἀφέστηκε
τῶν ἐκείνῳ συμφερόντων),
(che valore
ha questo participio? controlla inoltre la costruzione del verbo reggente)
(per la resa
tieni conto che τοῦτον si riferisce a Filippo, mentre ἐκείνῳ al Gran Re)
ἵν’
(qui riprende
il periodo precedente; da quale proposizione dipende?)
ἐὰν μὲν πείσητε,
κοινωνοὺς ἔχητε καὶ τῶν κινδύνων καὶ τῶν ἀναλωμάτων,
(qui dovresti
sottintendere un accusativo: ad es. τοὺς
ἄλλους Ἕλληνας / ἐκείνους)
ἄν τι δέῃ,
εἰ δὲ μή, χρόνους γ’ἐμποιῆτε τοῖς πράγμασιν.
(l’espressione
evidenziata può essere tradotta con un avverbio; controlla il dizionario)
(Demostene
vuol dire che nel peggiore dei casi gli Ateniesi costringeranno gli altri Greci
a discutere le proposte ateniesi e Filippo ad essere più cauto)
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