(dopo
aver tradotto il passo)
Una riflessione per comprendere la cultura classica
In questo breve episodio della guerra giugurtina Sallustio
riesce ad evidenziare la situazione di confusione presente nell’esercito
romano. Ricerca nel testo gli indizi.
Tuttavia tutti i soldati romani si comportano allo stesso modo? Prova
a definire i diversi comportamenti e da quali motivazioni ideologiche sono dettati.
Dum apud Zamam sic certatur,
(che diatesi è qui
presente? Che valore assume in questo contesto?)
Iugurtha
ex inproviso castra hostium cum magna manu invadit;
remissis
(che funzione hanno
questo e il successivo participio? Per meglio tradurlo cosa potresti
sottintendere?)
qui in praesidio erant
(a quale elemento
sottinteso si riferisce questo pronome?)
et omnia magis quam
proelium expectantibus
portam
inrumpit.
(qual è il sogg.?)
At
nostri
repentino metu perculsi
(con chi concorda il
participio? Attenzione alla diatesi)
sibi
quisque pro moribus
consulunt;
(qual è il sogg.? Rifletti quindi sulla resa di sibi quisque)
alii fugere,
(questi infiniti, che si trovano in prop. principali, come vengono
definiti? In Sallustio –anche in questo passo- sono molto numerosi)
alii arma capere;
magna pars volnerati aut occisi.
(quale ausiliare va sottinteso con volnerati
e occisi per completare la forma verbale? Osserva che la concordanza con
il sogg. è a senso)
(osserva i soggetti; quale aspetto dello stile di Sallustio riconosci?)
Ceterum
ex omni multitudine non amplius quadraginta
memores nominis Romani
grege facto
(che struttura
sintattica riconosci?)
(attenzione al
significato del sostantivo in ambito militare)
locum cepere paulo quam alii editiorem,
(che forma riconosci nel verbo?)
(intendi: paulo quam hostes)
neque
inde maxuma vi
depelli
(che modo e che
diatesi individui? Da che verbo dipende?)
quiverunt,
sed
tela
eminus missa
remittere,
pauci
in pluribus minus frustrari;
(anche in questi infiniti ricorre lo stesso valore già incontrato poco fa)
sin Numidae propius adcessissent,
(qui trovi un uso
particolare del congiuntivo che si diffonderà in età imperiale; esso indica semplicemente
un’azione ripetuta e quindi va tradotto in italiano come se fosse un indicativo)
ibi
vero virtutem ostendere
et
eos maxuma vi caedere,
fundere
atque fugare.
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