giovedì 17 giugno 2021

Cicerone: Bisogna sopportare il dolore (struttura commentata)

 

(dopo aver tradotto il passo)

 

Una riflessione per comprendere la cultura classica

 

Quale paragone Cicerone qui propone? E’ scelto a caso o manifesta una particolare visione della vita?

 

Quali sono i valori etici che vengono qui proposti? In quale punto vengono espressi e con quale figura retorica?

 

Uno di tali valori è formulato in un modo che, oggi, sarebbe considerato inaccettabile. Individualo e commenta questo aspetto.

 

Ut enim fit in proelio,

(Questo connettivo a quale correlativo si collega?)

ut ignavus miles ac timidus,

(che tipo di subordinata riconosci? Osserva il verbo della reggente)

simul ac viderit hostem,

abiecto scuto

(che sintagma riconosci? Attenzione alla consecutio)

fugiat

quantum possit,

ob eamque causam pereat

non numquam etiam integro corpore,

cum ei,

(la temporale qui ha valore avversativo; dove trovi il predicato e il sogg.?)

qui steterit,

(che pronome è? A chi si riferisce?)

nihil tale evenerit,

sic,

qui doloris speciem ferre non possunt,

(l’antecedente di questo pronome è qui sottinteso; ricordi perché?)

abiciunt se

(qual è il sogg.?)

atque ita

adflicti

et exanimati

iacent;

 

qui autem restiterunt,

discedunt saepissime superiores.

 

Sunt enim quaedam animi similitudines cum corpore.

 

Ut onera

(anche questo ut si collega ad un correlativo, ma per variatio non è il consueto sic)

contentis corporibus

facilius feruntur,

remissis

(quale sostantivo è sottinteso?)

[nos] opprimunt,

simillime animus intentione sua depellit pressum omnem ponderum,

remissione autem sic urgetur,

ut nequeat

(che subordinata riconosci? Osserva l’avverbio a cui questo ut rimanda)

se extollere.

 

Et si verum quaerimus,

in omnibus officiis persequendis

(in questa frase hai due gerundivi che vengono usati in modo totalmente diverso; ripassane gli usi)

animi est adhibenda contentio;

 

ea est sola officii tamquam custodia.

 

Sed hoc idem in dolore maxume est providendum,

ne quid abiecte,

(che tipo di subordinata riconosci? Tieni conto del verbo che la regge)

(che tipo di pronome è quid quando è preceduto da ne?)

ne quid timide,

ne quid ignave,

ne quid serviliter muliebriterve faciamus.

 

 

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