sabato 25 novembre 2017

Sallustio: A virtù, povertà e integrità si sostituiscono lussuria, avidità e arroganza (struttura commentata)

(dopo aver tradotto il passo)

Una riflessione per comprendere la cultura classica

In questo passo Sallustio contrappone due periodi della storia romana; prova a riassumere in una tabella le caratteristiche che vengono associate a ciascuno di essi

Oltre ai valori del vivere sociale, la corruzione diffusa al tempo dell’autore ha sovvertito anche il modo in cui è amministrato l’imperium. Come si comportavano gli antenati verso gli sconfitti? Ed ora come si comportano i suoi contemporanei nei confronti degli alleati?

Postquam divitiae
(dove riconosci il verbo di questa proposizione?)
honori esse
coepere
(attenzione al modo e al tempo!)
(che modo è retto da questo verbo?)
et eas gloria imperium potentia sequebatur,
(attenzione ai sogg.! Il predicato concorda per attrazione solo con l’ultimo di essi)

hebescere
virtus,
paupertas
probro haberi,
(attenzione alla diatesi! Qui trovi un’espressione idiomatica)
innocentia
pro malevolentia duci
coepit.
(quali sono i sogg.?)
(che modo è retto da questo verbo?  Dove li individui?)

Igitur ex divitiis iuventutem luxuria atque avaritia cum superbia invasere:
(attenzione al tempo e al modo!)
(quali sono i sogg.?)

rapere consumere,
(il sogg. sottinteso è iuventus)
(che modo è qui presente? Dal momento che si trova in una prop. principale, come viene definito questo modo?)
(osserva la distribuzione a coppie dei sintagmi in questo periodo: essa propone in modo implicito una serie di contrapposizioni)
sua parvi pendere aliena cupere,
pudorem pudicitiam, divina atque humana promiscua,
(qui puoi sottintendere il predicato della proposizione seguente)
nihil pensi neque moderati habere.
(che valore hanno i due genitivi? Essi sono retti da nihil)

Operae pretium est,
quom domos atque villas cognoveris
in urbium modum exaedificatas,
(con cosa concorda?)
visere templa deorum,
(da quale principale dipende?)
quae nostri maiores religiosissumi mortales fecere.
(che pronome riconosci? A cosa si riferisce?)
(qual è il sogg.? Ad esso deve essere collegato anche un altro sintagma con valore di apposizione)

Verum illi delubra deorum pietate, domos suas gloria decorabant,
(osserva la struttura simmetrica)
(che valore hanno gloria e pietate?)
neque victis quicquam praeter iniuriae licentiam eripiebant.
(ripassa l’uso di quicquam)

At hi contra, ignavissumi homines, per summum scelus omnia ea sociis adimere,
quae fortissumi viri victores reliquerant:
(che pronome riconosci? A cosa si riferisce?)
(a chi è collegato victores? Rifletti sul suo valore e sul modo migliore di tradurlo)

proinde quasi iniuriam facere id demum esset imperio uti.
(che valore può avere esset in una prop. principale? Tieni conto del modo e del tempo)
(qual è il sogg. di esset?)
(iniuriam facere ha valore epesegetico rispetto ad id)
(imperio uti ha valore di nome del predicato; che costruzione ha questo verbo?)



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