martedì 20 febbraio 2018

Senofonte: Confronto tra Socrate e Licurgo [M] (struttura commentata)



(dopo aver tradotto il passo)

Una riflessione per comprendere la cultura classica

Questo passo fa riferimento all’oracolo di Delfi che definì Socrate il più sapiente degli uomini.

Osserva le reazioni dei giurati. Da quali sentimenti sono animati?

Nel corrispondente testo platonico manca il confronto con Licurgo, che qui viene introdotto per attenuare l’elogio rivolto dal dio ad un uomo.

Secondo l’autore che ruolo riveste la religione per Socrate? Ricordi se anche per Platone essa ha un rilievo analogo?

Ἐπεὶ δὲ
(quale dei valori di questa congiunzione è quello qui utilizzato?)
ταῦτα ἀκούοντες
(con chi concorda?)
οἱ δικασταὶ ἐθορύβουν,
οἱ μὲν ἀπιστοῦντες
(osserva l’uso dell’articolo)
(qui non trovi il participio sostantivato; dove invece lo puoi riconoscere?)
τοῖς λεγομένοις,
(attenzione al genere e alla diatesi)
οἱ δὲ καὶ φθονοῦντες,
εἰ καὶ παρὰ θεῶν μειζόνων αὐτοὶ τυγχάνοι,
(perché μειζόνων si trova in questo caso? Ricorda la costruzione del verbo)
πάλιν εἶπεν ὁ Σωκράτης·

«Ἄγε δὴ ἀκούσατε καὶ ἄλλα,
(nonostante ἄγε sia un verbo, qui è usato quasi come un’interiezione)
ἵνα ἔτι μᾶλλον οἱ βουλόμενοι ὑμῶν ἀπιστῶσι
τῷ ἐμὲ τετιμῆσθαι ὑπὸ δαιμόνων.
(con che funzione è qui usato l’infinito? In che diatesi si trova espresso? Qual è il suo sogg.?)

Χαιρεφῶντος γάρ ποτε ἐπερωτῶντος ἐν Δελφοῖς περὶ ἐμοῦ
(osserva il sintagma evidenziato; ne trovi un altro subito dopo, anche se non sono coordinati)
πολλῶν παρόντων
ἀνεῖλεν ὁ Ἀπόλλων
(qui il verbo ha il significato specifico del lessico religioso)
μηδένα εἶναι ἀνθρώπων ἐμοῦ μήτε ἐλευθεριώτερον μήτε δικαιότερον μήτε σωφρονέστερον».
(per comprendere la funzione di ἐμοῦ osserva il grado degli aggettivi)

Ὡς δ᾽αὖ
ταῦτ᾽ἀκούσαντες
οἱ δικασταὶ ἔτι μᾶλλον εἰκότως ἐθορύβουν,
αὖθις εἶπεν ὁ Σωκράτης·

«Ἀλλὰ μείζω μέν, ὦ ἄνδρες, εἶπεν ὁ θεὸς ἐν χρησμοῖς περὶ Λυκούργου
(ripassa la declinazione dei comparativi –in particolare la seconda forma-)
τοῦ Λακεδαιμονίοις νομοθετήσαντος
(anche questo non è un participio sostantivato; con chi concorda?)
περὶ ἐμοῦ.
(che valore ha la congiunzione ? Tieni conto del grado di μείζω)

Λέγεται γὰρ
(qual è il sogg. sottinteso? Quindi qui il verbo presenta una costruzione personale o impersonale?)
εἰς τὸν ναὸν εἰσιόντα
(con chi concorda?)
προσειπεῖν αὐτόν·

φροντίζω
πότερα θεόν σε εἴπω ἄνθρωπον”.
(che proposizione disgiuntiva riconosci?)
(che modo è εἴπω? Lo puoi spiegare se dai a questo modo una sfumatura dubitativa)

Ἐμὲ δὲ θεῷ μὲν οὐκ εἴκασεν,
προέκρινεν δὲ
(osserva l’uso delle particelle)
ἀνθρώπων πολλῷ ὑπερφέρειν.
(per spiegare il caso di ἀνθρώπων controlla la costruzione del verbo)

Ὅμως δὲ ὑμεῖς μηδὲ ταῦτ᾽εἰκῇ πιστεύσητε τῷ θεῷ,
(attenzione al modo! Il suo valore è confermato dall’uso di μηδέ anziché di οὐδέ)
ἀλλὰ καθ᾽ἓν ἕκαστον ἐπισκοπεῖτε
(nell’espressione καθ᾽ἓν ἕκαστον, ἕκαστον è il c. ogg., mentre καθ᾽ἓν ha un valore distributivo)
ὧν εἶπεν ὁ θεός».
(che pronome riconosci? Qui esso presenta un uso particolare; infatti ti aspetteresti che fosse in un altro caso; inoltre esso si riferisce ad un elemento sottinteso della sua reggente. Ripassa l’attrazione del relativo)



Nessun commento:

Posta un commento