(dopo aver tradotto il
passo)
Una
riflessione per comprendere la cultura classica
Questo passo fa
riferimento all’oracolo di Delfi che definì Socrate il più sapiente degli
uomini.
Osserva le reazioni dei
giurati. Da quali sentimenti sono animati?
Nel corrispondente
testo platonico manca il confronto con Licurgo, che qui viene introdotto per
attenuare l’elogio rivolto dal dio ad un uomo.
Secondo l’autore che ruolo
riveste la religione per Socrate? Ricordi se anche per Platone essa ha un
rilievo analogo?
Ἐπεὶ δὲ
(quale dei
valori di questa congiunzione è quello qui utilizzato?)
ταῦτα ἀκούοντες
(con chi
concorda?)
οἱ δικασταὶ ἐθορύβουν,
οἱ
μὲν ἀπιστοῦντες
(osserva
l’uso dell’articolo)
(qui non
trovi il participio sostantivato; dove invece lo puoi riconoscere?)
τοῖς
λεγομένοις,
(attenzione
al genere e alla diatesi)
οἱ
δὲ καὶ φθονοῦντες,
εἰ καὶ παρὰ θεῶν μειζόνων ἢ αὐτοὶ τυγχάνοι,
(perché μειζόνων si
trova in questo caso? Ricorda la costruzione del verbo)
πάλιν
εἶπεν
ὁ Σωκράτης·
«Ἄγε
δὴ ἀκούσατε
καὶ ἄλλα,
(nonostante ἄγε sia un
verbo, qui è usato quasi come un’interiezione)
ἵνα ἔτι μᾶλλον οἱ βουλόμενοι ὑμῶν ἀπιστῶσι
τῷ ἐμὲ τετιμῆσθαι ὑπὸ δαιμόνων.
(con che
funzione è qui usato l’infinito? In che diatesi si trova espresso? Qual è il
suo sogg.?)
Χαιρεφῶντος γάρ ποτε ἐπερωτῶντος ἐν Δελφοῖς περὶ ἐμοῦ
(osserva il
sintagma evidenziato; ne trovi un altro subito dopo, anche se non sono
coordinati)
πολλῶν
παρόντων
ἀνεῖλεν ὁ Ἀπόλλων
(qui il verbo ha il significato
specifico del lessico religioso)
μηδένα εἶναι
ἀνθρώπων
ἐμοῦ μήτε ἐλευθεριώτερον μήτε δικαιότερον μήτε σωφρονέστερον».
(per
comprendere la funzione di ἐμοῦ osserva il grado degli aggettivi)
Ὡς δ᾽αὖ
ταῦτ᾽ἀκούσαντες
οἱ δικασταὶ ἔτι μᾶλλον εἰκότως ἐθορύβουν,
αὖθις
εἶπεν
ὁ Σωκράτης·
«Ἀλλὰ
μείζω μέν, ὦ ἄνδρες, εἶπεν ὁ θεὸς ἐν χρησμοῖς περὶ Λυκούργου
(ripassa la declinazione dei comparativi
–in particolare la seconda forma-)
τοῦ Λακεδαιμονίοις νομοθετήσαντος
(anche questo
non è un participio sostantivato; con chi concorda?)
ἢ περὶ ἐμοῦ.
(che valore ha la congiunzione ἢ? Tieni conto
del grado di μείζω)
Λέγεται γὰρ
(qual è il sogg. sottinteso? Quindi qui
il verbo presenta una costruzione personale o impersonale?)
εἰς τὸν ναὸν εἰσιόντα
(con chi
concorda?)
προσειπεῖν αὐτόν·
“φροντίζω
πότερα θεόν σε εἴπω ἢ ἄνθρωπον”.
(che
proposizione disgiuntiva riconosci?)
(che modo è εἴπω? Lo puoi
spiegare se dai a questo modo una sfumatura dubitativa)
Ἐμὲ
δὲ θεῷ μὲν
οὐκ εἴκασεν,
προέκρινεν δὲ
(osserva l’uso delle particelle)
ἀνθρώπων πολλῷ ὑπερφέρειν.
(per spiegare
il caso di ἀνθρώπων controlla la costruzione del verbo)
Ὅμως
δὲ ὑμεῖς μηδὲ ταῦτ᾽εἰκῇ πιστεύσητε τῷ θεῷ,
(attenzione al modo! Il suo valore è
confermato dall’uso di μηδέ anziché di οὐδέ)
ἀλλὰ
καθ᾽ἓν
ἕκαστον ἐπισκοπεῖτε
(nell’espressione καθ᾽ἓν ἕκαστον, ἕκαστον è il c. ogg., mentre καθ᾽ἓν ha un valore distributivo)
ὧν εἶπεν ὁ θεός».
(che pronome
riconosci? Qui esso presenta un uso particolare; infatti ti aspetteresti che
fosse in un altro caso; inoltre esso si riferisce ad un elemento sottinteso
della sua reggente. Ripassa l’attrazione del relativo)
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