C. Plinius Calpurniae suae s.
(si tratta
della consueta formula di saluto; s. è l’abbreviazione di “salutem
dicit”)
(dopo
aver tradotto il passo)
Una riflessione per comprendere la cultura classica
Evidenzia l’isotopia dei sentimenti: qual è il lessico delle
emozioni che qui viene usato? Costruisci un commento.
Rileva gli aspetti formali che Plinio cura sempre con grande
attenzione: anafore, litoti, asindeti e polisindeti, uso di composti differenti
della stessa parola, simmetrie…
Numquam sum magis de
occupationibus meis questus,
(osserva il
predicato verbale composto. Attenzione a com’è scritto! Non confonderlo)
quae me non sunt
passae
(che pronome riconosci? A cosa si riferisce?)
(anche se me si
trova in questa posizione, in realtà va inserito nella subordinata; quindi che
funzione sintattica riveste?)
aut
proficiscentem valetudinis
causa
(che modo è? Con chi concorda?)
in Campaniam te prosequi
(dove individui il sogg.?)
(in Campaniam –che compl.
è?- ovviamente dipende ἀπὸ κοινοῦ anche da proficiscentem)
aut
profectam
(che modo è? Con chi concorda?
Attenzione alla consecutio)
e vestigio subsequi.
(qui sono sottintesi sia il sogg.
sia il c. ogg., ma li puoi facilmente ricavare dalla prop. precedente)
Nunc enim praecipue
simul esse
cupiebam,
ut oculis meis crederem
(da quale subordinata dipende questa
proposiz.?)
quid viribus quid
corpusculo apparares,
(che pronome riconosci? Quindi di
che subord. si tratta?)
(attenzione al riconoscimento del
verbo e alla sua costruzione)
ecquid denique secessus
voluptates regionisque
abundantiam inoffensa transmitteres.
(che caso è secessus?
Controlla la declinazione)
Equidem etiam fortem te non sine cura
desiderarem;
(che valore
assume questo modo –in questo tempo- in una prop. indipendente?)
est enim suspensum et anxium
(dove
individui il sogg.? Questa funzione è svolta qui da una prop.; ciò ti spiega il
genere dei due nomi del predicato)
de eo
quem ardentissime diligas
interdum nihil scire.
Nunc vero me cum absentiae tum
infirmitatis tuae ratio incerta et varia sollicitudine exterret.
(qual è il
sogg.? Quali compl. regge?)
(osserva la
correlazione tra cum e tum; quindi cum non è né preposizione né
congiunz. subordinante)
Vereor omnia,
imaginor omnia,
(attenzione
alla diatesi dei due verbi!)
quaeque natura metuentium
est,
(qui l’agg. relativo non prevede
l’antecedente; prova a darne una traduzione; quae natura è ovviamente
il sogg.)
(che modo e che caso è metuentium?)
ea maxime mihi
quae maxime abominor
(che pronome è? A cosa si riferisce?
Attenzione al caso e al genere!!!)
fingo.
Quo impensius rogo,
(nonostante
la sua natura quo non ha valore di avverbio relativo, ma di connettivo; la sua
presenza è giustificata dal grado di impensius –è agg. o avverbio?-)
ut timori meo cotidie singulis vel etiam binis epistulis consulas.
(che tipo di subordinata riconosci?
Tieni conto del verbo che la regge)
(controlla la costruzione del verbo,
che qui regge timori meo)
(che tipo di numerale trovi? Eppure
come lo devi rendere?)
Ero enim securior
(attenzione
al tempo del verbo e al grado dell’agg.!)
dum lego,
statimque timebo
cum legero.
(attenzione al tempo! Qui ha una
rilevanza anche per il significato del testo!)
Vale.
(è la
consueta formula di addio)
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