martedì 16 febbraio 2021

Senofonte: Il tiranno è condannato alla solitudine interiore [M*] (struttura commentata)

 

(dopo aver tradotto il passo)

 

Una riflessione per comprendere la cultura classica

 

Contesto – In questo brano il tiranno Ierone, che qui parla, si rivolge al poeta Simonide in un dialogo fittizio.

 

Il tiranno delinea due condizioni dell’uomo: elenca le caratteristiche dell’una e dell’altra.

 

Qual è la tesi di Ierone? Con quali tecniche argomentative la sostiene? Da chi le ha imparate?

 

Ti sembra che il titolo assegnato a questo brano sia il più pertinente? Potresti idearne un altro più appropriato al testo?

 

Bούλομαι δέ σοι,

ἔφη,

ὦ Σιμωνίδη,

κἀκείνας τὰς εὐφροσύνας δηλῶσαι

(da che verbo dipende?)

ὅσαις ἐγὼ χρώμενος

(che pronome è? A cosa si riferisce? Esso è un compl. retto da χρώμενος, ma determina la natura di una subordinata esplicita da cui χρώμενος dipende e il cui predicato è…)

ὅτἦν ἰδιώτης,

νῦν

ἐπειδὴ τύραννος ἐγενόμην,

αἰσθάνομαι

στερόμενος αὐτῶν.

(che funzione ha questo participio? Come va tradotto? Considera la tipologia del verbo che lo regge)

 

Ἐγὼ γὰρ ξυνῆν μὲν ἡλικιώταις

(come vengono qui usate le particelle μέν e δέ?)

ἡδόμενος

ἡδομένοις ἐμοί,

(con chi concordano questi due participi? Nella resa sarebbe opportuno aggiungere alcuni pronomi. La loro ripetizione che figura retorica crea?)

συνῆν δὲ ἐμαυτῷ,

ὁπότε ἡσυχίας ἐπιθυμήσαιμι,

(che modo riconosci? Perché viene qui usato?)

διῆγον δ᾽ἐν συμποσίοις

πολλάκις μὲν μέχρι τοῦ ἐπιλαθέσθαι πάντων

(osserva una nuova serie di espressioni correlative)

(con quale funzione viene qui usato questo modo?)

(considera πάντων neutro)

εἴ τι χαλεπὸν ἐν ἀνθρωπίνῳ βίῳ ἦν,

πολλάκις δὲ μέχρι τοῦ ᾠδαῖς τε καὶ θαλίαις καὶ χοροῖς τὴν ψυχὴν συγκαταμιγνύναι,

πολλάκις δὲ μέχρι κοίτης ἐπιθυμίας ἐμῆς τε καὶ τῶν παρόντων.

(ἐπιθυμίας regge un genitivo di specificazione; a questa parola sono però collegati anche altri due genitivi: con quale funzione?)

 

Νῦν δὲ ἀπεστέρημαι μὲν τῶν ἡδομένων ἐμοὶ

(anche qui osserva l’uso delle particelle correlative. Il primo δέ, invece, che funzione ha?)

(osserva gli elementi che compongono il verbo: ti spiegano il caso retto da esso)

(che funzione ha il participio? Consideralo di genere maschile)

διὰ τὸ δούλους ἀντὶ φίλων ἔχειν τοὺς ἑταίρους,

(qual è il c. ogg.? A che compl. corrisponde l’altro accusativo?)

ἀπεστέρημαι δ᾽αὖ

τοῦ ἡδέως ἐκείνοις ὁμιλεῖν

διὰ τὸ μηδεμίαν ἐνορᾶν εὔνοιαν ἐμοὶ παρ᾽αὐτῶν.

 

Τὸ δὲ φοβεῖσθαι μὲν ὄχλον,

(osserva di nuovo l’uso correlativo delle particelle)

(che funzione hanno questi infiniti? In tutta questa serie è sottinteso il τό iniziale)

φοβεῖσθαι δ᾽ἐρημίαν,

φοβεῖσθαι δὲ ἀφυλαξίαν,

φοβεῖσθαι δὲ καὶ αὐτοὺς τοὺς φυλάττοντας,

καὶ μήτἐθέλειν

ἀόπλους ἔχειν περὶ αὑτὸν

(quale c. ogg. è sottinteso?)

μήθὡπλισμένους ἡδέως θεᾶσθαι,

πῶς οὐκ ἀργαλέον ἐστὶ πρᾶγμα;

(quali sono i sogg. di questa proposizione? Ne hai un’intera serie)

 

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