venerdì 14 luglio 2017

Platone: Apologia di Socrate, 41c-41e (struttura commentata)

(Il terzo discorso)

(dopo aver tradotto il passo)

Una riflessione per comprendere la cultura classica

Il discorso di Socrate, che presenta un intenso afflato religioso, si conclude con una riflessione sulla teodicea, cioè sull’azione della divinità nel mondo e sul senso del male.

Ἀλλὰ χρή, ὦ ἄνδρες δικασταί,
καὶ ὑμᾶς εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον,
(qual è il sogg.?)
καὶ ἕν τι τοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές,
(attenzione a non confondere ἕν; di che genere è?)
ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν
(questa proposizione e la successiva hanno valore epesegetico: rispetto a cosa?)
οὔτε ζῶντι
οὔτε τελευτήσαντι,
(che modo riconosci? Con chi concorda?)
οὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα·
(attenzione alla diatesi; qual è il sogg.? perché il verbo è al singolare?)

οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦν ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου γέγονεν,
ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο,
ὅτι ἤδη
(ha valore epesegetico; rispetto a cosa?)
(qual è il verbo introdotto da ὅτι?)
τεθνάναι
καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτων
(da cosa dipendono questi infiniti? Il secondo è un verbo composto: che caso regge?)
βέλτιον ἦν μοι.
(attenzione al grado dell’aggettivo)

Διὰ τοῦτο καὶ ἐμὲ οὐδαμοῦ ἀπέτρεψεν τὸ σημεῖον,
(qual è il sogg.?)
καὶ ἔγωγε τοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω.

Καίτοι οὐ ταύτῃ τῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου
(con quale sintagma è legata la negazione?)
καὶ κατηγόρουν,
ἀλλ᾽οἰόμενοι
βλάπτειν·

ἄξιον
(che verbo è sottinteso?)
τοῦτο αὐτοῖς μέμφεσθαι.


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