(Il terzo discorso)
(dopo aver tradotto il
passo)
Una
riflessione per comprendere la cultura classica
Il discorso di Socrate,
che presenta un intenso afflato religioso, si conclude con una riflessione
sulla teodicea, cioè sull’azione della divinità nel mondo e sul senso del male.
Ἀλλὰ
χρή,
ὦ ἄνδρες δικασταί,
καὶ ὑμᾶς εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον,
(qual è il
sogg.?)
καὶ ἕν τι τοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές,
(attenzione a
non confondere ἕν; di che genere è?)
ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν
(questa
proposizione e la successiva hanno valore epesegetico: rispetto a cosa?)
οὔτε ζῶντι
οὔτε τελευτήσαντι,
(che modo
riconosci? Con chi concorda?)
οὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα·
(attenzione
alla diatesi; qual è il sogg.? perché il verbo è al singolare?)
οὐδὲ
τὰ ἐμὰ νῦν ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου γέγονεν,
ἀλλά
μοι δῆλόν ἐστι
τοῦτο,
ὅτι ἤδη
(ha valore
epesegetico; rispetto a cosa?)
(qual è il
verbo introdotto da ὅτι?)
τεθνάναι
καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτων
(da cosa
dipendono questi infiniti? Il secondo è un verbo composto: che caso regge?)
βέλτιον ἦν μοι.
(attenzione
al grado dell’aggettivo)
Διὰ
τοῦτο καὶ ἐμὲ οὐδαμοῦ ἀπέτρεψεν τὸ σημεῖον,
(qual è il sogg.?)
καὶ
ἔγωγε τοῖς
καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω.
Καίτοι
οὐ ταύτῃ τῇ
διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου
(con quale sintagma è legata la
negazione?)
καὶ
κατηγόρουν,
ἀλλ᾽οἰόμενοι
βλάπτειν·
ἄξιον
(che verbo è sottinteso?)
τοῦτο αὐτοῖς μέμφεσθαι.
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