giovedì 1 marzo 2018

Cesare: Il prezzo della libertà nel discorso di Critognato – I parte [CP] (struttura commentata)



(dopo aver tradotto questo passo e la seconda parte ad esso successiva)

Una riflessione per comprendere la cultura classica

Questo discorso è collocato nel 52 a.C. ad Alesia, assediata ormai da molto tempo da Cesare.

Il discorso –fittizio come quasi sempre nella storiografia antica- lascia trasparire più la mentalità romana che l’autentico punto di vista gallico. Tuttavia osserva l’uso sottile delle argomentazioni, quasi degno di un’orazione elaborata secondo la più raffinata retorica greca.

Qual è la proposta di Critognato? A quali soluzioni egli è contrario? Per quali motivi? Quali exempla porta?

Osserva in questo passo i continui appelli al valore della libertas da parte di un Gallo; sembrerebbero parole di accusa contro chi vuole –di chi ovviamente si tratta?- imporre loro la servitus, eppure in questo brano è presente un aspetto che giustifica la pretesa romana di assoggettare i barbari.


Quale altro popolo barbaro viene citato? Che impressione può suscitare in un lettore romano il riferimento a quel popolo?

Puoi dedurre dalle parole del generale una consapevolezza strategica della situazione politica della Gallia?

Di cosa Cesare, dalle parole del capo arverno, ritiene capaci i Galli?

"Nihil,"
inquit,
(osserva la posizione incidentale)
"de eorum sententia dicturus sum,
(che forma perifrastica riconosci? Quale dei valori di tale forma è il più adatto al contesto?)
qui turpissimam servitutem deditionis nomine appellant,
(che pronome riconosci? A chi si riferisce?)
neque
hos habendos civium loco
neque ad concilium adhibendos
(che forma perifrastica riconosci? Quale elemento puoi considerare sottinteso?)
(ricorda il significato di habeo al passivo)
censeo.
(cosa è retto da questo verbo?)

Cum his mihi res sit,
(perché è presente questo modo in una principale?)
qui eruptionem probant;

quorum in consilio omnium vestrum consensu residere
(osserva il modo di questa proposizione; perciò quorum viene usato nel suo valore proprio?)
(dove in realtà scopri il sogg.?)
pristinae virtutis memoria videtur.
(ricorda la costruzione di questo verbo)

Animi est ista mollitia, non virtus,
paulisper
inopiam ferre
non posse.
(questa proposizione si ricollega ad ista per spiegarlo; quindi come va considerata?)

Qui se ultro morti offerant
(che valore ha questo modo in una proposizione che normalmente non lo richiede?)
facilius reperiuntur
quam qui dolorem patienter ferant.
(il valore di quam è spiegato dal grado di facilius)

Atque ego hanc sententiam probarem
(che tipo di periodo riconosci? Rileva il modo e il tempo usati e osserva che poi continua con si…)
(tantum apud me dignitas potest),
si
nullam praeterquam vitae nostrae iacturam fieri
(qual è il sogg.?)
viderem:

sed
in consilio capiendo
(di che modo si tratta? Osserva che concorda con un sostantivo)
omnem Galliam respiciamus,
(attenzione al modo)
quam ad nostrum auxilium concitavimus.

Quid animi
(di che verbo è sogg. questo sintagma? Osserva l’uso del partitivo retto da un pronome; trovi il partitivo anche in seguito?)
hominum milibus LXXX uno loco interfectis
(che struttura sintattica viene qui impiegata?)
propinquis consanguineisque nostris fore
(da quale principale è retta?)
existimatis,
si
paene in ipsis cadaveribus proelio decertare
cogentur?
(attenzione al tempo!)

Nolite hos vestro auxilio exspoliare,
(a quale forma italiana corrisponde nolite + inf.? Individui altri infiniti retti da nolite?)
qui vestrae salutis causa suum periculum neglexerunt,
(a chi si riferisce questo pronome?)
nec stultitia ac temeritate vestra aut animi imbecillitate omnem Galliam prosternere
et perpetuae servituti addicere.
(qual è il c. ogg.?)



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