(dopo aver tradotto il
passo)
Una
riflessione per comprendere la cultura classica
Perché in questo passo
Demostene può essere considerato un laudator
temporis acti?
L’opinione che
Demostene qui espone si fonda su argomenti di natura morale, ma anche su
un’analisi del sistema politico ateniese. Prova a ricavare da questo passo il
giudizio dell’autore sulla situazione politica ateniese del suo tempo e sulle
sue fragilità.
Quale virtù sta alla
base della passata prosperità di Atene? Quali erano le sue conseguenze? Quale
giudizio implicito sul presente ne ricavi?
Ἐκεῖνοι
τοίνυν,
(il pronome indica gli Ateniesi di un
tempo –che l’autore contrappone agli Atenisi suoi contemporanei-; di quali
predicati questo pronome è il sogg.?)
οἷς οὐκ ἐχαρίζονθ᾽οἱ λέγοντες
(che pronome
è? A chi si riferisce? Il caso in cui si trova è spiegato dalla costruzione del
verbo)
(οἱ λέγοντες
corrisponde, in latino, a oratores e
indica una specifica categoria di persone impegnate nella vita pubblica)
οὐδ᾽ἐφίλουν αὐτοὺς
(qui trovi un
anacoluto, giustificato dal fatto che l’orazione è un testo diffuso per via
aurale. Se fosse rispettata la struttura sintattica, troveresti: οὐδὲ οὓς οἱ λέγοντες ἐφίλουν)
ὥσπερ ὑμᾶς οὗτοι νῦν,
πέντε
μὲν
καὶ τετταράκοντ᾽ἔτη τῶν Ἑλλήνων ἦρξαν ἑκόντων,
(le particelle μέν e δέ ti segnalano un lungo elenco di
comportamenti degli Ateniesi del passato)
(attenzione alla costruzione del verbo;
quindi ἔτη non può essere il compl. ogg., ma…)
πλείω
δ᾽ἢ μύρια τάλαντ᾽εἰς τὴν ἀκρόπολιν
ἀνήγαγον,
(attenzione al grado di πλείω. Esso ti
spiega la funzione di ἢ μύρια τάλαντα)
ὑπήκουε δ᾽ὁ ταύτην τὴν χώραν ἔχων αὐτοῖς βασιλεύς,
(il re che qui è citato è il re di
Macedonia)
(il caso di αὐτοῖς è
giustificato dalla costruzione del predicato)
ὥσπερ ἐστὶ προσῆκον
βάρβαρον Ἕλλησι,
(quale verbo
è sottinteso in questa infinitiva? Ricavalo dalle parole precedenti)
πολλὰ
δὲ
καὶ καλὰ ἔστησαν
τρόπαι᾽
(il sogg. torna ad essere ἐκεῖνοι)
καὶ πεζῇ καὶ ναυμαχοῦντες αὐτοὶ στρατευόμενοι,
(che modo è?
Con chi concorda?)
μόνοι δ᾽ἀνθρώπων κρείττω τὴν ἐπὶ τοῖς ἔργοις δόξαν τῶν φθονούντων
κατέλιπον.
(in che grado si trova κρείττω? Che compl.
regge? Qui hai un caso di comparatio compendiaria –cioè una comparazione in cui un
elemento rimane sottinteso-. Puoi sciogliere il passo in questo modo: κατέλιπον
τὴν ἐπὶ τοῖς ἔργοις δόξαν κρείττω τῆς δόξης τῶν φθονούντων)
Ἐπὶ μὲν
δὴ τῶν
Ἑλληνικῶν ἦσαν τοιοῦτοι·
(qui hai una nuova coppia di particelle;
esplicitane il collegamento logico)
ἐν δὲ
τοῖς κατὰ
τὴν πόλιν αὐτὴν θεάσασθ᾽
(attenzione alla diatesi! Perché non può
essere un indicativo?)
(osserva l’uso sintattico dell’articolo τοῖς)
ὁποῖοι,
(che tipo di
subordinata riconosci? Che verbo è sottinteso?)
ἔν
τε τοῖς κοινοῖς κἀν τοῖς ἰδίοις.
(κἀν crasi per καὶ ἐν)
Δημοσίᾳ μὲν τοίνυν οἰκοδομήματα καὶ κάλλη τοιαῦτα
καὶ τοσαῦτα κατεσκεύασαν ἡμῖν ἱερῶν καὶ τῶν ἐν τούτοις
ἀναθημάτων,
(anche qui le particelle sottolineano la
contrapposizione logica fra δημοσίᾳ e ἰδίᾳ)
ὥστε μηδενὶ τῶν ἐπιγιγνομένων ὑπερβολὴν λελεῖφθαι·
(che
subordinata riconosci? Da quali elementi è anticipata nella reggente?)
(attenzione
alla diatesi del predicato)
(con che
funzione è qui usato il participio? Da quale pronome è retto?)
ἰδίᾳ δ᾽οὕτω
σώφρονες ἦσαν
καὶ
σφόδρ᾽ἐν τῷ
τῆς πολιτείας ἤθει
μένοντες,
(quale predicato è qui sottinteso?)
ὥστε
(che
subordinata riconosci? Da quale elemento è anticipata nella reggente?)
τὴν Ἀριστείδου καὶ τὴν Μιλτιάδου καὶ τῶν τότε λαμπρῶν
οἰκίαν εἴ
τις ἄρ᾽οἶδεν ὑμῶν
ὁποία ποτ᾽ἐστίν,
ὁρᾷ
τῆς
τοῦ γείτονος οὐδὲν σεμνοτέραν οὖσαν.
(che funzione
ha questo participio? Tieni conto del significato del verbo che lo regge)
(che funzione
ha l’articolo τῆς? Il suo caso è spiegato dalla presenza di σεμνοτέραν che lo regge)
Οὐ
γὰρ εἰς περιουσίαν ἐπράττετ᾽αὐτοῖς τὰ τῆς πόλεως,
(il dativo è qui assimilabile ad un
dativo d’agente)
(il sogg. è plur. –qual è?-; perché
invece il predicato si trova alla III sing.?)
ἀλλὰ
τὸ κοινὸν αὔξειν
(dipende da δεῖν)
ἕκαστος
ᾤετο
δεῖν.
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