venerdì 1 luglio 2016

Prima lettera a Lucilio (Seneca) - struttura commentata


Comprensione (dopo aver tradotto il passo)



Osserva l’uso delle figure retoriche di posizione.

Frequentemente Seneca propone un certo numero di sintagmi coordinati. Si tratta di una scelta stilistica per dar maggior forza alla frase. Di solito qual è il numero di questi elementi posti in parallelo?

Lo stile di Seneca è caratterizzato dalla brevitas; riconosci i punti in cui essa si manifesta con maggiore evidenza.

Sottolinea tutti i termini che rimandano al lessico giuridico, evidenziando in particolare quelli che sono riconducibili alla sfera economica.





SENECA LVCILIO SVO SALVTEM

(si tratta della consueta formula epistolare di apertura)



Ita fac, mi Lucili:

vindica te tibi,

et tempus

quod adhuc aut auferebatur

(a cosa si riferisce questo pronome?)

aut subripiebatur

aut excidebat

(anche se le tre proposizioni sembrano avere lo stesso significato, in realtà esprimono una graduazione. Attenzione alle sfumature di senso nella traduzione)

collige et serva.

(attenzione ai modi verbali qui e in seguito)



Persuade tibi

hoc sic esse

ut scribo:

(attenzione agli elementi in correlazione)



quaedam tempora eripiuntur nobis,

quaedam subducuntur,

quaedam effluunt.

(anche se le tre proposizioni sembrano avere lo stesso significato, in realtà esprimono una graduazione. Attenzione alle sfumature di senso nella traduzione)



Turpissima tamen est iactura

quae per neglegentiam fit.



Et

si volueris adtendere,

magna pars vitae elabitur male agentibus,

maxima nihil agentibus,

tota vita aliud agentibus.

(attenzione ai sintagmi)

(con quale elemento sottinteso concordano i participi? Ricavalo dal contesto)



Quem mihi dabis

(di che pronome si tratta? osserva con quale segno di punteggiatura si conclude la frase)

qui aliquod pretium tempori ponat,

qui diem aestimet,

(attenzione ai falsi amici nella traduzione del verbo)

qui intellegat

se cotidie mori?



In hoc enim fallimur,

quod mortem prospicimus:

(che tipo di proposizione riconosci? Essa si collega a in hoc della reggente)



magna pars eius iam praeteriit;



quidquid aetatis retro est

mors tenet.

(qual è il c. ogg.? osserva la prop. precedente)



Fac ergo, mi Lucili,

quod facere te scribis,

omnes horas conplectere;

(attenzione! Che modo è? Osserva la diatesi del verbo)



sic fiet

(attenzione al tempo)

ut minus ex crastino pendeas,

(che proposizione riconosci? Osserva il verbo reggente)

si hodierno manum inieceris.



Dum differtur

vita transcurrit.



Omnia, Lucili, aliena sunt,

(alienus ha un significato diverso da alius)

tempus tantum nostrum est;

(tantum non è un aggettivo)



in huius rei unius fugacis ac lubricae possessionem natura nos misit,

(attenzione ai sintagmi; che tipo di costruzione riconosci?)

(qual è il sogg.?)

ex qua expellit

(a cosa si riferisce il pronome?)

(qual è il sogg.?)

quicumque vult.



Et tanta stultitia mortalium est

ut

(che tipo di proposizione riconosci? Da quale elemento della reggente?)

(qual è il predicato di questa proposizione?)

patiantur

(qual è il sogg.?)

quae minima et vilissima sunt, certe reparabilia,

inputari sibi

(qual è il sogg.?)

cum inpetravere,

(attenzione ai falsi amici)

nemo iudicet

(di quale proposizione si tratta? osserva il modo e il livello di subordinazione)

qui tempus accepit,

(a chi si riferisce questo pronome?)

se quicquam debere

(le due proposizioni, anche se si trovano sullo stesso livello di subordinazione, hanno una funzione diversa; per la seconda considera il significato del verbo reggente)

cum interim hoc unum est

quod ne gratus quidem potest reddere.

(attenzione all’uso di ne…quidem)



Interrogabis fortasse

quid ego faciam

qui tibi ista praecipio.



Fatebor ingenue:



quod apud luxuriosum sed diligentem evenit,

(per tradurre meglio potresti sottintendere una reggente, ad esempio: facio)

(attenzione ai falsi amici)

ratio mihi constat inpensae.



Non possum dicere

nihil perdere,

sed

quid perdam et quare et quemadmodum

dicam;

(che modo riconosci? Ripassa i congiuntivi indipendenti)



causas paupertatis meae reddam.

(come sopra)



Sed evenit mihi

quod plerisque non suo vitio ad inopiam redactis:

(quale verbo è sottinteso?)

(con chi concorda il participio?)



omnes ignoscunt,

nemo succurrit.

(osserva la brevitas)



Quid ergo est?

(questa espressione ha un preciso valore nel metodo filosofico di Seneca; prova a spiegarlo)



non puto pauperem

cui sat est

(a quale pronome sottinteso della reggente si riferisce questo pronome?)

quantulumcumque superest;

(attenzione nella resa al valore relativo-indefinito del pronome e al suo uso al diminutivo)



tamen malo

tu serves tua,

(controlla la costruzione del verbo malo quando regge una subordinata)

et bono tempore incipies.

(attenzione al tempo)



Nam

ut visum est maioribus nostris,

“sera parsimonia in fundo est”;



non enim tantum minimum in imo sed pessimum remanet.

(osserva la correlazione delle espressioni di connessione)



Vale.

(si tratta della consueta formula epistolare di chiusura)




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