domenica 19 febbraio 2017

Cicerone: Giustizia anche verso i nemici (struttura commentata)

(dopo aver tradotto il passo)

Una riflessione per comprendere la cultura classica

Questo passo espone efficacemente l’idea che i Romani volevano tramandare della propria storia, del proprio atteggiamento nei confronti dei nemici e dell’imperium che avevano creato.

Viene inoltre delineato un codice di comportamento da assumere in guerra: prova a desumere le due tipologie e i casi in cui esse vanno applicate.

Cerca inoltre di comprendere qual è il ruolo storico dell’imperium che qui viene presentato e qual è il valore politico (una delle virtù cardinali) che, nelle parole di Cicerone, ha sempre guidato i Romani.



Sunt autem quaedam officia etiam adversus eos servanda,
(in quale forma perifrastica il predicato verbale qui compare? Osserva che essa compare anche in altri punti del brano)
a quibus iniuriam acceperis.
(che pronome riconosci? a quale antecedente si riferisce?)
(la seconda persona del verbo ha qui valore di soggetto generico)

Est enim ulciscendi et puniendi modus;
(che modo sono ulciscendi et puniendi? Da cosa dipendono?)

atque haud scio
an satis sit
(che proposizione riconosci? osserva la presenza di an e il significato del verbo della reggente)
(per la traduzione tieni conto che si tratta di una forma di cortesia propria del sermo urbanus)
eum,
(a quale proposizione appartiene e quale funzione riveste in essa?)
qui lacessierit,
(che pronome riconosci? a chi si riferisce?)
(che modo riconosci? Perché esso compare qui? Ripassa la cosiddetta “attrazione modale” e attento alla consecutio temporum)
iniuriae suae paenitere,
(ripassa la costruzione di questo verbo –fa parte di un gruppo di cinque verbi con una costruzione particolare-)
ut et ipse ne quid tale posthac
(che proposizione riconosci?)
(per tradurre dovresti sottintendere un predicato, ad esempio faciat)
(per comprendere ne quid tieni conto che ut regge entrambe le proposizioni coordinate, delle quali però solo la prima è negativa; inoltre ricorda che pronome è quid quando è preceduto da particelle come ne)
et ceteri sint ad iniuriam tardiores.
(attenzione al grado dell’aggettivo)
(attenzione al lessico! iniuria è un “falso amico”)

Atque in re publica maxime conservanda sunt iura belli.

Nam
cum sint duo genera decertandi,
(che valore dai a questo cum?)
unum per disceptationem, alterum per vim,
(viene qui presentata un’alternativa che è poi ripresa nelle righe successive)
cumque illud proprium sit hominis, hoc beluarum,
(a cosa si riferisce illud? A cosa invece hoc?)
confugiendum est ad posterius,
si non licet
uti superiore.
(controlla la costruzione del verbo)
(a cosa si riferisce ad posterius? A cosa invece superiore?)

Quare suscipienda quidem bella sunt ob eam causam,
ut sine iniuria in pace vivatur,
(nonostante la diversa funzione sintattica, questa proposizione ha valore epesegetico rispetto a quale complemento della reggente?)

parta autem victoria
(che modo riconosci? Con quale funzione è qui usato?)
conservandi ii,
(quale ausiliare è qui sottinteso?)
qui non crudeles in bello, non immanes fuerunt,
(a chi si riferisce questo pronome?)
ut maiores nostri Tusculanos, Aequos, Volscos, Sabinos, Hernicos in civitatem etiam acceperunt,
at Carthaginem et Numantiam funditus sustulerunt;
(attenzione! qui ut è usato come avverbio e non come congiunzione)
(qui Cicerone presenta exempla storici dividendoli in due gruppi opposti; quale congiunzione evidenzia la contrapposizione?)
(attenzione al secondo verbo; da dove deriva?)

nollem
Corinthum,
(qui è sottinteso il sogg., che puoi ricavare tornando indietro di qualche parola)
(anche il verbo è sottinteso; qui la forma più probabile del verbo eliso è sustulisse)
sed credo
aliquid secutos, opportunitatem loci maxime,
(anche qui il sogg. è sottinteso; osserva le righe precedenti)
(per comprendere il valore sintattico di secutos tieni conto che è sottinteso un ausiliare)
(opportunitatem loci ha valore epesegetico rispetto a quale pronome?)
ne posset locus ipse
aliquando adhortari
(attenzione alla diatesi!)
ad bellum faciendum.
(che modo riconosci? Che funzione sintattica qui assume?)



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